lunedì 24 marzo 2014

Antefatto: come Robocop - Parte 3 di 4

Bene, proseguiamo il nostro viaggio nel tempo con la terza parte del racconto.
Dicevo, durante l'ultima chemio mi avvertono che l'intervento è programmato per il 9 novembre (si, nel capitolo precedente ho fatto un errore di data, ma poi capirete perchè) e che il 5 ho il ricovero.
Poi mi spiegano a grandi linee in cosa consisterà l'intervento: in pratica taglieranno circa 12-13 cm di femore e 1-2 cm di tibia per poter creare una protesi mobile e permettermi di tornare a muovermi liberamente. Ora, quale mai potrà essere stato il pensiero di un 19enne che tenta di sdrammatizzare la situazione di fronte a tale notizia? Vi do un indizio: guardate il titolo del post.
 Esatto!
"Un primo passo per diventare come Robocop!!" ...roba da prendermi a ceffoni, eh?! Ma andiamo avanti.
Il 5 di novembre mi presento tutto baldanzoso in reparto, ma da subito una cosa non convince gli infermieri: la forte tosse che ho da circa una settimana. Mi fanno fare così una TAC al torace e cosa esce fuori? Che ho una bella broncopolmonite e che quindi l'intervento me lo posso pure sognare.
Vi lascio immaginare il mio stato d'animo quel 5 novembre. Da giorni aspettavo quel 9 novembre per potermi finalmente liberare da quella bestia che avevo nella coscia e quando il momento sembrava essere giunto ecco che si presenta un nuovo ostacolo da superare che rinvia tutto. Evabè così è la vita.
Sono costretto così a tornare a casa e a sottopormi ad una massiccia dose di antibiotici per 2 settimane, dopodichè il 19 novembre mi sottopongo alla radiografia di controllo la quale mostra che finalmente la broncopolmonite è passata. I medici così mi fissano l'intervento per venerdi 23 novembre (ecco quindi spiegato l'errore del capitolo precedente).
Il giorno prima dell'intervento decido di chiamare a raccolta globuli bianchi, piastrine ed emoglobina e li prego di non fare altri scherzi prima dell'intervento, dopo poi possono fare quel che vogliono.
Impietosite le mie difese immunitarie decidono di darmi retta e così il 23 novembre mi svegliano all'alba e mi portano in sala operatoria dove nel giro di 10 minuti mi riaddormentano nuovamente. L'intervento dura circa 6 ore ma riesce perfettmente.
Il giorno dopo viene a farmi visita l'ortopedico che mi ha operato e mi dice che purtroppo il tumore aveva intaccato anche il quadricipite e così hanno dovuto togliermi parte del muscolo (io ad occhio direi una buona metà) ma che questo non influirà assolutamente sulla guarigione in quanto la parte rimanente di muscolo compenserà quella mancante. In più mi porta delle brutte notizie inaspettate: in primis la mia protesi ha una componente che andrà cambiata ogni circa 10 anni; in secondo luogo potrò camminare, certo, ma è sconsigliato correre, saltare, fare qualunque tipo di sport pericoloso per il ginocchio e andare in bicicletta...praticamente non potrò fare quasi più nulla e questo non è quello che l'ortopedico mi aveva detto all'inizio.
 Ma che ci posso fare? Dovrei davvero prendermela? 50 anni fa me l'avrebbero amputata la gamba, dovrei essere grato di avere la possibilità di poter tornare a camminare. Prendiamola con filosofia.
Intanto i primi giorni passano tranquillamente grazie all'anestesia epidurale che mi addormenta completamente il corpo da bacino in giù, tuttavia allo scadere dell'effetto anestetico inizia l'inferno.
Dolori lancinanti a tutta la gamba sinistra e sulla cicatrice, febbre, e in più le mie difese immunitarie, seguendo alla lettera il mio discorso di qualche giorno prima, decidono di andarsi a fare una vacanza costringendomi a fare trasfusioni e a prendere immunostimolatori.
Fortunatamente il reparto di ortopedia oncologica del Rizzoli ha un personale efficentissimo che mi ha aiutato molto a superare il momento critico.
Dopo molti giorni passati tra fisioterapia e antidolorifici arriva il giorno della prima chemio post operatoria, e dato che l'esito dell'esame istologico sul femore (che dovrebbe stabilire se le chemio hanno avuto effetto o no) ancora non è arrivato si decide di farmi fare un gingerino da 2 giorni giusto per copertura, il quale, fortunatamente, non mi porta effetti collaterali degni di nota.
Intanto la cicatrice migliora di giorno in giorno.
Notare la lunghezza della zip composta da 33 punti















Nota: la gamba incerottata è la sinistra, la webcam ha specchiato l'immagine e nella foto risulta come destra.

Intanto i giorni passano e arriva anche il risultato dell'esame istologico, la mortalità delle cellule tumorali dopo le chemio è stata di "appena" il 60%. Si, appena, perchè in oncologia per poter ritenere che una cura abbia avuto successo si deve avere un tasso di mortalità che superi il 90%.
Ciò significa che i gingerini e le aranciate chemioterapiche non hanno fatto effetto e che quindi bisogna cambiare terapia.
Decidono di farmi 4 cicli da 5 giorni di chemio, con una pausa tra un ciclo e l'altro di 15 giorni.
Ora, per me già era duro rimanere per 4 giorni di seguito attaccato alla pompa, 5 giorni sono decisamente troppi!! Eppure mi tocca.
Anche stavolta sarò breve, i 4 cicli si dimostrano duri come i precedenti e mi portano gli stessi effetti collaterali aggiungendoci però la sonnolenza...
Avete presente il ghiro? Ecco, da vegetale con le nuove chemio sono diventato un ghiro. Dormo giorno e notte, il che è un bene dato che quando sono sveglio devo sopportare febbre, stomatite e dolori vari.
Però come dico sempre tutto passa e così un bel dì di marzo 2013 termino le chemio. Beh, vi dirò che quel bel dì mi è sembrato di rinascere. Ormai grazie alla fisioterapia ero tornato a camminare (o quasi), la zip era guarita e le TAC non mostravano segni di malattia. Ero felice. Ero tornato a vivere.

Ma ancora una volta il destino aveva altri progetti per me.


Continua...


1 commento:

  1. Mo mama...che travaglio...dai che comunque qui al rizzoli sono fantastici
    Ziacris WP

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