martedì 25 marzo 2014

Antefatto: I'm back - Parte 4 di 4

E così eccoci giunti all'ultimo capitolo di questo (s)piacevole viaggio nel tempo, eravamo arrivati alla mia guarigione.
Dunque, dopo l'ultima chemio comincio di nuovo a vivere la mia vita: uscire, portare l'auto, vedere gli amici, ecc. In più comincio una terapia sperimentale con un farmaco di nome MEPACT il quale oltre che ridurre la mortalità del 12% o giù di li (e qui scialiamo, signori [e signore]), in teoria avrebbe dovuto "addestrare" le mie difese immunitarie a reagire contro delle eventuali future cellule tumorali. Un progetto ambizioso, mi dico.
Il farmaco andrà fatto 2 volte a settimana per i primi 3 mesi e poi 1 volta a settimana per i restanti 6, per un totale di 48 cicli diluiti in 9 mesi. Ogni infusione dura circa 2 ore e a causa delle massicce dosi di antistaminici che mi fanno prima del farmaco il giorno della terapia inodosso nuovamente i panni di un ghiro e non faccio che dormire fino al giorno dopo.
Passano i giorni, le settimane e i mesi. La protesi ormai mi permette di fare tutto ciò che voglio nei limiti del possibile e durante una radiografia di controllo mi stupisco della perfezione con cui è stata installata.
Le prime due immagini sono scattate frontalmente, le seconde di profilo















Andiamo, non mi dite che non sembra il ginocchio di Robocop!!
Cosa? Non l'avete mai visto?
Beh io si, fidatevi, è uguale.

Dicevo, i mesi passano tranquilli, ed inizio anche a decidere il mio percorso universitario.
Tutto procede bene fino alla visita di controllo del 24 settembre 2013: la TAC mostra infatti un piccolissimo nodulo (di appena 1,6 mm) molto sospetto al polmone sinisto e così mi prenotano una PET per il 10 ottobre e una TAC con contrasto per l'11.
La PET non rileva nulla di eclatante, e il che è un bene perchè significa che il nodulo non è "attivo", mentre dalla  TAC si scopre che ho parte dei bronchi (circa 7 mm) inspessiti; tuttavia nessuno dei medici sa spiegarsi la natura del nodulo e dell'inspessimento e così decidono di farmi una una broncoscopia con biopsia. Alla parola "broncoscopia" mi si sono rizzati i capelli e gelato il sangue nelle vene, tuttavia anche i medici hanno un cuore e quindi decidono di farmela in anestesia totale.
Il 23 faccio la broncoscopia con annessa biopsia e mi preparo ad attendere i risultati.

Ma i guai non vengono mai da soli, e io sembro una calamita per codesti guai.
Il 26 mi sveglio nella notte con dei terribili dolori al busto e alla schiena, febbre a 40 e dei brividi che in confronto il martello pneumatico mi fa una pippa.
Mi portano al pronto soccorso dove mi accettano in codice giallo per sospetta broncolpomonite...un altra...UN ALTRAH!!! Ad esattamente 1 anno di distanza dalla prima.
E questa volta non mi sono accontentato della semplice broncopolmonite, ma mi si è creato anche un ascesso al polmone destro e ho un infezione del sangue dovuto probabilmente al CVC. Non mi son fatto mancare nulla.
"Care difese immunitarie, fate schifo, datevi all'ippica.
Saluti

Alessio"

E niente rimango ricoverato in ospedale per ben due mesi, dal 26 ottobre al 24 dicembre.
Perchè così tanto tempo? Perchè i medici erano tante ciofeche che non sapevano manco fare il loro lavoro.
Ho cambiato 3 volte terapia, fatto 2 broncoscopie, tolto il CVC e riempito credo un centinaio di provette di sangue senza vedere un minimo miglioramento. Solo grazie all'intervento di un infettivologa che mi bombarda con i più pesanti antibiotici in circolazione riesco a guarire a metà gennaio 2014. Intanto durante il ricovero arrivano gli esiti della biopsia sui noduli: tutto negativo, non sono un ritorno di malattia. Sono al settimo cielo.
Ma la gioia dura poco, perchè la TAC di controllo che conferma la guarigione dalla broncopolmonite mostra anche un dato sconcertante. I noduli (perchè poi sono diventati 2 durante la PET) che avevo al polmone si sono ingrossati enormemente e non si sa perchè.
Ora, dato che per i medici tutto ciò che cresce è maligno decidono di consultarsi tra loro e con i chirurgi rotacici per stabilire il da farsi.
Il 3 febbraio mi convocano a Bologna e mi confermano i miei sospetti: i noduli sono delle metastasi e per di più sono inoperabili, quindi si può solo sperare nella chemioterapia.
Le nuove chemio andranno fatte in Day Hospital, dureranno qualche ora e tra una chemio e l'altra ci saranno 1 o 2 settimane di pausa in base al farmaco.
Altra mazzata, ormai le colleziono...prendo più mazzate io che una pallina da baseball quindi ormai ci ho fatto il callo. L'importante è guardare al futuro con ottimismo.
Riesco a fare 4 cicli di chemio, ed eviterò di descrivervi i soliti rognosi effetti collaterali, poi il 24 marzo (cioè ieri ndr.) ho la TAC di controllo per stabilire se queste chemio hanno effetto o no. In caso contrario non so se esista un piano B, ma meglio non pensarci, prenderò le notizie buone o cattive che siano come ho sempre fatto: con il sorriso sulla faccia. Manca poco. L'ora della verità si avvicina...

...ma questo ve lo racconto domani, sono appena tornato da Bologna e dopo 6 ore di auto sono leggermente fritto, abbiate pazienza (e perdonate anche eventuali "orrori" di ortografia).
Ora il blog è finalmente al passo coi tempi e non sembro più un vecchio bacucco che racconta della sua gioventù. 
Per quanti leggeranno questo post prima di domattina, auguro una buona notte a tutti. Ciao!

Alessio


5 commenti:

  1. Speriamo che vada tutto liscio e, quando passi per Bologna, fai un fischio arrivo al Rizzoli a conoscerti
    ziaCris wordpress

    RispondiElimina
  2. No Alessio, io abito a Bologna, io sono in cura al sant'orsola presso oncologico Addarii

    RispondiElimina
  3. la tua forza è incredibile! Non ti conosco personalmente, ma ti sono vicino, daje alessio!!

    RispondiElimina